Ordinazione dei Diaconi permanenti, domenica 19 novembre 2017
Da alcuni anni, a Torino, le ordinazioni dei diaconi permanenti avvengono nella solennità della Chiesa locale, per ricordare la particolare relazione dei diaconi con il loro vescovo e con la diocesi di appartenenza. Per singolare coincidenza, quest’anno la ricorrenza e le ordinazioni dei cinque
candidati sono state celebrate domenica 19 novembre, giorno in cui in cui si è anche svolta la prima “Giornata Mondiale dei Poveri”, voluta da Papa Francesco come “prolungamento permanente dello stile che abbiamo imparato a fare nostro nell’anno santo della Misericordia”, come ha ricordato mons. Nosiglia nel suo messaggio, che così prosegue: “La comunità cristiana che rende culto a Dio è quella che unisce il servizio della lode con la diaconia della fraternità, riconoscendo nel volto del fratello – specie il più piccolo e fragile – lo splendore del volto di Dio”, associando così il servizio diaconale alla fraternità e ai poveri.
Nell’ omelia, l’Arcivescovo ha ancora ricordato lo stretto legame tra i poveri e i diaconi, in quanto, nella primitiva comunità cristiana di Gerusalemme, questi sono stati appositamente scelti e costituiti per il servizio alle mense dei più bisognosi.
La “carità” non è una delle tante attività che si possono fare – ha continuato-, ma un preciso comando di Gesù, rivolto a tutti i cristiani, tanto che San Paolo, nel passo della “I Lettera ai Corinzi”, conosciuto come “L’inno alla Carità” (letto durante la Messa), la considera la virtù più grande; la carità non è solo assistenza, elemosina, pacchi viveri e servizi, ma è soprattutto promozione umana, accompagnamento al raggiungimento dell’ autonomia e giustizia.
Commentando, infine, il passo del vangelo di Giovanni noto anche come il “testamento di Gesù”, in cui gli Apostoli vengono da Lui invitati alla “perfezione nell’unità”, mons. Nosiglia ha particolarmente rammentato questo obiettivo ai diaconi che di lì a poco avrebbe ordinato, ma anche a tutta la comunità della chiesa locale, che è innanzitutto la diocesi con il suo vescovo, invitata a percorrere insieme un vero e proprio percorso sinodale (dal greco “syn” insieme e “hodos” cammino).
Sono stati suggestivi alcuni momenti della celebrazione, a cui ha partecipato anche mons. Piero Del Bosco, ora vescovo di Cuneo e di Fossano (che ha preceduto don Claudio Baima Rughet come delegato arcivescovile al Diaconato), in particolare la risposta “Eccomi”, data dagli ordinandi alla loro personale chiamata, l’imposizione della mani da parte del celebrante e l’abbraccio, di ciascuno neo ordinati, con i confratelli, spiegati ad uno ad uno nella navata centrale della cattedrale.
In un Duomo gremito di parenti ed amici, ha lasciato un segno, quasi profetico, la corrispondenza di queste ordinazioni diaconali con la prima “Giornata Mondiale dei Poveri”, indetta da un papa che si è voluto chiamare “Francesco”, come il santo di Assisi, che era anche lui un diacono permanente.
Stefano Passaggio